Investimenti 5.0 nuove regole dalla legge di bilancio 2025

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  Recensione di Roberto Castegnaro     Pubblicata il 06/02/2025

Autore: Vedi Articolo Fonte: Agenzia Entrate del 06/02/2025


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Modifiche che dovrebbero aumentare i vantaggi fiscali connessi alla misura e semplificano la procedura, applicabili agli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2025


La legge di bilancio 2025 è intervenuta in tema di Transizione 5.0, rafforzando l’agevolazione, semplificando e rimodulando alcuni aspetti della disciplina che sostiene il processo di trasformazione energetica e digitale delle imprese.

Le novità, contenute nell’articolo 1, commi 427-429, della legge n. 207/2024, ridefiniscono il piano Transizione 5.0 anche per aumentare i vantaggi fiscali connessi all’applicazione della misura agevolativa.

In particolare:

  • ampliata la platea dei beneficiari,
  • ridotti i vincoli burocratici per determinare il risparmio energetico,
  • passano da tre a due gli scaglioni degli investimenti ammissibili e la correlata percentuale del credito d’imposta,
  • estesala possibilità di cumulo con altre misure agevolative,
  • modificata e incrementata la base di calcolo del credito d’imposta per alcune tipologie di acquisto di impianti fotovoltaici.

Le disposizioni si applicano già agli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024 e con riferimento agli incrementi delle aliquote del credito d’imposta la loro fruizione è subordinata a una comunicazione del Gse (Gestore dei servizi energetici) nei limiti delle risorse destinate al finanziamento della misura, come specifica il dossier del Governo n. 3 94-5 di accompagno alla legge di bilancio 2025.

Ecco in dettaglio quali sono le novità ripercorrendo prima, in sintesi, la disciplina agevolativa del piano di Transizione 5.0.

Il nuovo Piano Transizione 5.0

Il piano Transizione 5.0 è stato istituito dall’articolo 38 del Dl n.19/2024 e prevede l’introduzione di un nuovo credito d’imposta a favore delle imprese che effettuano nuovi investimenti, a decorrere dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2025, destinati alle aziende ubicate nel territorio dello Stato, nell’ambito di progetti di innovazione che comportano una riduzione dei consumi energetici.

Le modalità attuative della disciplina sono state definite con il decreto interministeriale del 24 luglio 2024, mentre successivi provvedimenti hanno disposto l’apertura dello sportello telematico per la prenotazione del credito d’imposta e la presentazione delle relative comunicazioni.

Si tratta, in particolare, del Decreto direttoriale 6 agosto 2024 e del Decreto direttoriale 11 settembre 2024, come da tabella seguente.

prima tabella

Beneficiari del credito d’imposta Transizione 5.0 sono le imprese residenti e le stabili organizzazioni con sede in Italia, a prescindere dalla forma giuridica, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime fiscale adottato per la determinazione del reddito d’impresa.

La spettanza del tax credit è subordinata, inoltre, al rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

L’articolo 38, comma 3, del citato decreto elenca in modo esplicito i soggetti esclusi dal credito d’imposta in commento.

Sono agevolabili gli investimenti:

  • in beni (materiali e immateriali) nuovi, strumentali all'esercizio d'impresa di cui agli allegati “A” e “B” di cui alla Legge n.232/2016 effettuati, a decorrere dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2025. 

    Tra i beni indicati nell'allegato “B” rientrano anche:

    a) i software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l'intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell'energia autoprodotta e auto-consumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l'elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (energy dashboarding)

    b) i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui alla lettera a).

  • interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura tramite i quali ne consegua complessivamente una riduzione dei consumi energetici:
  • della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale, cui si riferisce il progetto di innovazione, non inferiore al 3%

o, in alternativa,

  • dei processi interessati dall'investimento non inferiore al 5 per cento.

Inoltre, nell’ambito dei progetti di innovazione sono agevolabili:

  • i beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, a eccezione delle biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta
  • le spese per la formazione del personale previste dall’articolo31 par.3 Regolamento Ue n.651/2014 finalizzate all'acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale-energetica dei processi produttivi, nel limite del 10% degli investimenti effettuati nei beni strumentali e nel limite massimo di 300mila euro.

Il credito d'imposta è riconosciuto, secondo la previgente normativa, nella misura del:

- 35% del costo, per la quota di investimenti, fino a 2,5 milioni di euro

- 15% del costo, per la quota di investimenti, oltre a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro

- 5% del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

L’ammontare del tax credit è correlato alla quota d’investimento e alla riduzione dei consumi ottenuta.

Il bonus è utilizzabile esclusivamente in compensazione in una o più quote entro la data del 31 dicembre 2025; l'ammontare non utilizzato al 31 dicembre 2025 è utilizzabile in cinque quote annuali di pari importo.

Il Mimit (ministero delle Imprese e del Made in Italy) ha pubblicato lo scorso mese di agosto la circolare operativa “Transizione 5.0” con i chiarimenti tecnici per la corretta applicazione della disciplina agevolativa.

 

Le novità

La legge di bilancio 2025 ha ridisegnato la disciplina del credito d’imposta Transizione 5.0 con le disposizioni contenute nei commi 427-429 già richiamati, introdotti nel corso dell'esame presso la Camera.

Le principali novità sono quelle apportate dal comma 427 che modifica direttamente l’articolo 38 del Dl n. 19/2024 e, precisamente, quanto disposto:

  • al comma 2, ampliamento della platea dei beneficiari
  • al comma 5, incremento della percentuale per l’acquisto di impianti fotovoltaici
  • al comma 7 e 8 lettera b), cambiamento dell’aliquota del credito d’imposta Transizione 5.0 in relazione a solo due scaglioni di investimento ammissibili
  • al comma 9, intervento sulle regole per la determinazione del risparmio energetico di società di locazione operativa e nuove indicazioni, ai fini del calcolo della riduzione dei consumi che semplificano, sotto il profilo procedurale, la disciplina per le pratiche legate alla sostituzione di macchinari e l’acquisto dei beni 4.0 con contratto Epc (Energy performance contract) con una ESCo
  • al comma 18, modifica del perimetro di cumulabilità con altre agevolazioni.

Ecco il dettaglio delle modifiche alla disciplina secondo quanto illustrato nel dossier del Governo che accompagna la manovra

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