Niente risposte ultrarapide alle richieste dei verificatori

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  Recensione di Roberto Castegnaro     Pubblicata il 09/02/2018

Autore: Vedi Articolo Fonte: Il Sole 24 Ore del 09/02/2018


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Il Fisco non ha il potere amministrativo-tributario di pretendere risposte immediate od esibizioni documentali istantanee da parte dei contribuenti sottoposti a controllo.


La Guardia di Finanza ha chiarito al Telefisco 2018 una questione non marginale relativa agli obblighi comportamentali del contribuente in corso di verifica, affermando che, al di fuori degli inviti all’articolo 32, comma 1, del Dpr 600/1973 (per i quali il contribuente dispone di un termine non inferiore a 15 giorni per rispondere), non è previsto un termine legale per corrispondere alle richieste degli organi di controllo.

In pratica fuori dall’eventuale esercizio dei poteri di polizia giudiziaria (che l’Agenzia delle entrate, peraltro, non ha), i nuclei verificatori non potranno pretendere immediatezza nelle risposte richieste ai contribuenti, né che questi ultimi forniscano una disponibilità incondizionata alla velocizzazione delle attività di controllo per mere esigenze organizzative del Fisco, poiché nell’unica previsione che disciplina i tempi degli inviti al controllo è indicato che il contribuente ha diritto ad almeno 15 giorni di tempo per rispondere a richieste che, per legge, devono essere formulate per iscritto.

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