Il Peer to Peer lending si basa sull’incontro tra domanda e offerta di prestiti per ottenere un tasso di interesse superiore a quello dei normali prodotti finanziari sul mercato.
Un ruolo fondamentale è svolto dai gestori delle piattaforme attraverso cui è possibile richiedere o concedere tali prestiti.
La legge di bilancio 2018 ha introdotto la nuova lettera d-bis) nell’art. 44 c. 1 del TUIR vengono così compresi fra i redditi di capitale, i proventi derivanti da prestiti erogati tramite di piattaforme di prestiti per soggetti finanziatori non professionali, gestite da società finanziarie ex art. 106 del D.Lgs. 385/93 o da istituti di pagamento ex art. 114 del D.Lgs. 385/93.
In luogo della tassazione progressiva, dal 2018 gli interessi derivanti da tali investimenti saranno assoggettati a una ritenuta alla fonte a titolo d’imposta nella misura del 26%.
Saranno i gestori della piattaforma ad operare una ritenuta a titolo d’imposta del 26% sugli interessi del prestito corrisposti a persone fisiche.
Analisi del nuovo regime fiscale dei proventi derivanti dalle attività di peer to peer lending, qualificazione in termini di redditi di capitale
Autore: Napolitano Gennaro Fonte: Agenzia Entrate del 16/06/2018Recensione di Roberto Castegnaro