E’ quella procedura contabile riferita ai beni strumentali, il costo degli stessi non viene interamente dedotto nell’esercizio di acquisto del bene, ma viene ripartito in base alla prevista durata del bene stesso.
Civilisticamente gli ammortamenti devono essere stanziati in modo sistematico in relazione alla residua possibilità di utilizzazione delle immobilizzazioni.
Le norme tributarie prevedono invece il calcolo delle quote d’ammortamento come da tabella ministeriale in particolare i coefficienti applicabili sono i seguenti:
La tabella contenuta nel decreto ministeriale è suddivisa in gruppi e specie di attività produttive all'interno delle quali vengono individuati specifici coefficienti di ammortamento per le diverse tipologie di beni impiegati.
Non si tratta di un'elencazione esaustiva perché è possibile che l'impresa utilizzi beni non espressamente previsti in tabella.
L'assenza di un bene in un determinato gruppo di imprese sta a significare che tale bene non è stato considerato strumento tipico di quel settore, in tal caso si deve far riferimento ai coefficienti previsti per beni simili appartenenti ad altre categorie di imprese (Ris. 22 marzo 1980 n. 74).
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59 €/anno + IVADifferenza fra contributi in conto esercizio e capita e esame di questi ultimi con relative rilevazioni contabili.
Autore: Vedi Annotazioni Fonte: Il Fisco nr. 12 del 31/03/2003 pag. 1807Recensione di Roberto Castegnaro
I film in proprietà e quelli in licenza si ammortizzano in tre anni secondo l'art. 68 comma 1 del TUIR, anche se la licenza è di durata superiore ai 3 anni. RM. 35/E del 13.2.2003.
Fonte: Il Sole 24 Ore nr. 51 del 21/02/2003 pag. 23Recensione di Roberto Castegnaro