Commercialisti, nel codice deontologico le regole sull’uso dei social network
Recensione di Roberto Castegnaro Pubblicata il 31/03/2021
Autore: Testo di Legge Circ. Risoluzione Fonte: Internet del 31/03/2021
Modificato l’articolo 39 gli iscritti tenuti ad agire con rispetto e considerazione nei confronti di colleghi e organi istituzionali della categoria e a preservare l’immagine e il decoro della professione
Il Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili ha aggiornato il Codice deontologico della professione, apportando una modifica all’art. 39 in tema di utilizzo dei social media da parte degli iscritti.
Attraverso la nuova formulazione del citato articolo si è precisato che, anche nel caso di utilizzo dei social network, l’iscritto deve agire con rispetto e considerazione e preservare l’immagine e il decoro della professione, assicurando l’osservanza dei doveri di integrità e comportamento professionale nonché il rispetto dei colleghi e degli organi istituzionali di categoria.
Le disposizioni di cui all’articolo 39, nel nuovo testo riformulato, entreranno in vigore il 1° aprile 2021.
“Il Codice deontologico dei commercialisti – commenta il Vicepresidente della categoria, Giorgio Luchetta – individua le regole comportamentali cui l’iscritto deve conformare il proprio comportamento, non solo professionale, in ogni circostanza e, evidentemente, anche nel caso in cui utilizzi degli strumenti social per condividere pensieri, riflessioni, informazioni ed esperienze.
L’uso massivo dei social media e il suo abuso hanno reso inevitabile una riflessione del Consiglio sull’opportunità di accrescere negli iscritti la consapevolezza del loro ruolo sociale anche in tale specifico contesto.
La modifica del Codice deontologico mira ad agevolare gli iscritti nel riconoscere con più immediatezza il comportamento deontologicamente corretto nell’approcciarsi a tali strumenti di comunicazione e condivisione sociale”.
“La conformità alle norme e ai precetti deontologici nell’uso dei social media – prosegue Luchetta – non sacrifica l’esercizio dei diritti fondamentali di pensiero ed espressione, riconosciuti a ciascun individuo, ma, anzi, garantisce che tali libertà possano essere pienamente esercitate in ogni contesto in un clima di vicendevole rispetto, lealtà e considerazione”.
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