Condominio, bussola per varare il 110% nelle assemblee anti-virus da remoto
Recensione di Roberto Castegnaro Pubblicata il 09/11/2020
Autore: Fossati Saverio Fonte: Il Sole 24 Ore del 09/11/2020
l’ultima modifica normativa che “autorizza” le assemblee condominiali online, complica solo le cose.
Assemblee con la presenza fisica
La circolare del ministero dell’Interno firmata il 20 ottobre (gabinetto del ministro N. 15350/117/2/1 Uff.III-Prot.Civ) prevede a pagina 5 che «le riunioni private sono ancora consentite in presenza, sebbene il loro svolgimento da remoto sia fatto oggetto di una forte raccomandazione. L'autore afferma quindi che fino a pochi giorni fa le assemblee in presenza erano teoricamente possibili in tutta Italia. Dopo il DPCM del 3 novembre avremo che:
Zone Rosse: la faq 1 del Governo del 7 novembre, pur sconsigliando le assemblee in presenza, le autorizza, nel rispetto delle regole sanitarie anti-Covid, qualora non sia possibile fare quelle a distanza. Sembrano quindi permesse quelle che si svolgono senza spostarsi dall’edificio, per chi non vi risiede però sembra necessaria la videoconferenza.
Meno restrittive le regole per le zone gialle e arancioni, ma si consiglia la teleassemblea.
Teleassemblea
Con la modifica introdotta con la legge 126/220 la teleassemblea è resa ufficialmente possibile, purtroppo però il legislatore pasticcione, pare abbia previsto il preventivo consenso di tutti i condòmini. Consenso a volte difficile da raggiungere.
Nel corso di Telefisco 110% del 27 ottobre è stato chiarito che il consenso unanime non è condizione che infici la validità dell’assemblea.
Questo chiarimento consente l'avvio di assemblee “miste”, quindi convocate in un luogo fisico ma dove tutti i partecipanti (in presenza o via web) accettano formalmente questa modalità e possano deliberare.
Altra alternativa è la modifica al regolamento condominiale assembleare che ammetta le assemblee in videoconferenza, senza bisogno di ulteriori consensi.
Indietro