FATTURA EMESSA dal rappresentante fiscale di soggetto UE per acquisti di beni in Italia - Serve la fattura estera
Recensione di Roberto Castegnaro Pubblicata il 24/02/2015
Autore: Testo di Legge Circ. Risoluzione Fonte: Agenzia Entrate del 24/02/2015
Residente in Italia acquista beni che si trovano sul territorio italiano presso il rappresentante fiscale di un fornitore non residente in Italia con fattura emessa dal rappresentante fiscale
In presenza di fattura emessa esclusivamente con partita IVA italiana dal rappresentante fiscale di un soggetto passivo estero residente nella UE o fuori dalla UE, per una cessione di beni, già presenti nel territorio nazionale,effettuata nei confronti di un soggetto passivo IVA residente in Italia, tale fattura è da considerare come non emessa e deve essere richiesta al suo posto la fattura (o altrodocumento) emesso direttamente dal fornitore comunitario .
Nel caso in cui non sia possibile venire in possesso del documento recante i dati del fornitore comunitario, il soggetto IVA italiano è legittimato ad emettere un’autofattura per regolarizzare l'operazione.
NDR: Andrà compilato anche l'esterometro.
In pratica, l’acquisto di un bene da un fornitore non residente, anche se identificato ai fini Iva in Italia , va assoggettato ad Iva da parte dell'acquirente italiano mediante:
– integrazione della fattura del fornitore stabilito ai fini Iva in altro Stato Ue;
– emissione di autofattura, se il fornitore è stabilito ai fini Iva in uno Stato extraUe.
Il documento integrato o l’autofattura va registrato sia nel registro vendite che nel registro acquisti con conseguente pareggio del tributo (salvo limiti alla detrazione IVA).
No Intra
L’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 36/2010 (punto n. 31), ha precisato che il rappresentante fiscale deve presentare il modello INTRA acquisti mentre il cliente nazionale deve emettere autofattura (integrazione della fattura dal 1° gennaio 2013), per documentare l’acquisto.
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