Prelevamenti e versamenti sul c/c si presumono ricavi salvo prova contraria
Recensione di Roberto Castegnaro Pubblicata il 16/05/2023
Autore: Testo di Legge Circ. Risoluzione Fonte: Agenzia Entrate del 16/05/2023
La presunzione è prevista per legge, ma il contribuente ha la possibilità di sottoporre al giudice gli elementi che possono smentirla
Ordinanza. n. 10817 del 24 aprile 2023 (udienza 20 dicembre 2022) Cassazione civile, sezioneV – Pres. Virgilio Biagio
Accertamento delle imposte sui redditi – Vige la presunzione in base alla quale i prelevamenti e i versamenti sono considerati ricavi – È onere del contribuente fornire la prova contraria
In tema di accertamento delle imposte sui redditi, l’art. 32 del DPR n. 600 del 1973, prevede una (ndr: fantasiosa) presunzione legale in base alla quale sia i prelevamenti che i versamenti operati su conti correnti bancari vanno imputati a ricavi ed a fronte della quale il contribuente, in mancanza di espresso divieto normativo e per il principio di libertà dei mezzi di prova, può fornire la prova contraria anche attraverso presunzioni semplici, da sottoporre comunque ad attenta verifica da parte del giudice.
Il giudice è tenuto ad individuare analiticamente i fatti noti dai quali dedurre quelli ignoti, correlando ogni indizio (purché grave, preciso e concordante) ai movimenti bancari contestati, il cui significato deve essere apprezzato nei tempi, nell’ammontare e nel contesto complessivo, senza ricorrere ad affermazioni apodittiche, generiche, sommarie o cumulative.
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