Riserve, incrementi senza spazio
Recensione di Roberto Castegnaro Pubblicata il 30/05/2018
Autore: Meneghetti Paolo Fonte: Il Sole 24 Ore del 30/05/2018
I problemi nella comilazione del prospetto delle riserve in dichiaraizone dei redditi
Dove collocare le riserve di utile che distribuite ai soci non producono alcun dividendo tassabile. È il caso delle plusvalenze imputate a conto economico a seguito di cessione agevolata di immobili ai soci. In tal caso, infatti, aver corrisposto da parte della società l'imposta sostitutiva dell’8% ha comportato l'esaurimento dell’obbligazione tributaria non solo in capo alla società per la plusvalenza, ma anche in capo al socio per il dividendo tassabile ( in questo senso la circolare 37/16, paragrafo 5). Ma quella plusvalenza da cessione è confluita nell'utile di esercizio 2017 , il quale utile, se distribuito, genererà dividendo per il socio solo per la quota eccedente la plusvalenza assoggettata ad imposta sostitutiva.
Quando viene corretto un errore eseguito in anni precedenti, la correzione comporta (se si tratta di omissione di componenti positivi) la rilevazione di una riserve che va trattata fiscalmente quale utile dell'anno in cui l'errore è stato commesso. Se, ad esempio, viene corretta la mancata imputazione di ricavi per il periodo d'imposta 2015 pari a 10.000 euro, il gruppo di riserve che va incrementato è quello del rigo 136 (riserve prodotte fino al 2016) poiché da quella correzione emerge un debito d'imposta da versare con l'aliquota Ires del 2015, cioè il 27,5%. Ma il rigo delle riserve ante 2017 non è incrementabile
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