TABACCHI E CARTINE NUOVE IMPOSTE
Recensione di Roberto Castegnaro Pubblicata il 19/01/2020
Autore: Vedi Articolo Fonte: Agenzia Entrate del 19/01/2020
La legge di bilancio innalza le accise che gravano sui tabacchi lavorati e introduce una nuova imposta sui prodotti accessori al consumo dei tabacchi da fumo
Il comma 659 alza le accise che gravano sui tabacchi lavorati, mentre il comma 660 introduce una nuova imposta sui prodotti accessori al consumo dei tabacchi da fumo (filtri e cartine per arrotolare le sigarette), nella misura di 0,0036 euro al pezzo.
Il primo comma apporta, innanzitutto, modifiche all’articolo 39-octies del Dlgs n. 504/1995 (Testo unico accise) stabilendo che viene innalzato l’importo dell’accisa minima gravante – per ogni chilogrammo convenzionale – sui sigari che passa da 30 a 35 euro, sui sigaretti che aumenta da 32 a 37 euro e sul tabacco trinciato a taglio fino da utilizzare per arrotolare le sigarette che va da 125 a 130 euro.
Sale anche l’onere fiscale minimo sulle sigarette che passa da 95,22% al 96,22% della somma dell’accisa globale e dell’Iva, calcolate riferite al prezzo medio ponderato delle sigarette.
Viene anche modificato l’allegato 1 del Tua allo scopo di elevare le aliquote di base sui tabacchi lavorati e di unificare il prelievo sul tabacco da fiuto o da mastico.
Le aliquote di base dei tabacchi lavorati, pertanto, sono così rideterminate:
- sigari dal 23 al 23,5 per cento
- sigaretti dal 23,5 al 24 per cento
- sigarette dal 59,5 al 59,8 per cento
- tabacco trinciato a taglio fino da usarsi per arrotolare le sigarette dal 56 al 59 per cento
- altri tabacchi da fumo dal 56 al 56,5 per cento
- tabacco da fiuto e da mastico dal 24,78 al 25,28 per cento.
Il comma 660 introduce un nuovo articolo 62-quinquies nel Tua che assoggetta a imposta di consumo le cartine, le cartine arrotolate senza tabacco e i filtri funzionali ad arrotolare le sigarette.
L’imposta di consumo sui prodotti accessori ai tabacchi da fumo è pari a 0,0036 euro per ciascun pezzo contenuto nella confezione destinata alla vendita al pubblico,
I prodotti sopra descritti andranno inseriti in un’apposita tabella di commercializzazione tramite una determinazione del direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Gli stessi prodotti saranno venduti al pubblico esclusivamente tramite i rivenditori autorizzati di generi di monopolio; in caso di vendita di detti articoli da parte di esercizi non autorizzati ricorre il reato di contrabbando doganale con le relative sanzioni che comportano la chiusura dell’esercizio o la sospensione della licenza o dell’autorizzazione dell’esercizio stesso.
L’imposta è dovuta dal produttore o fornitore nazionale o dal rappresentante fiscale del produttore o fornitore estero al momento della cessione dei prodotti alle rivendite autorizzate.
Sempre con una determinazione del direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli verranno stabilite le modalità di presentazione e i contenuti della richiesta di inserimento dei prodotti nelle tabelle di commercializzazione previste per ciascuna delle categorie di prodotto, nonché gli obblighi contabili e amministrativi dei soggetti obbligati al pagamento dell'imposta
Per i prodotti sottoposti all’imposta di consumo è vietata la vendita a distanza, anche transfrontaliera, ai consumatori che acquistano in Italia.
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