Il criterio del costo ammortizzato, introdotto con il Dlgs 139/2015, implica che i costi di transazione, e ogni altra differenza tra valore iniziale e valore a scadenza del titolo, sono considerati interessi e ripartiti lungo la durata attesa del titolo con logiche finanziarie.
Con il nuovo criterio si modificano la partecipazione e il patrimonio netto - Sotto esame gli apporti di durata ultra-annuale
Autore: Gavelli Giorgio Fonte: Il Sole 24 Ore del 06/03/2017Recensione di Roberto Castegnaro
Sulla redazione dei bilanci le ricadute fiscali del criterio del «costo ammortizzato»
Autore: Gaiani Luca Fonte: Il Sole 24 Ore del 18/03/2017Recensione di Roberto Castegnaro
Controllante incrementa il costo della partecipazione
Autore: Vedi Articolo Fonte: Il Sole 24 Ore del 30/03/2017Recensione di Roberto Castegnaro
Il criterio di valutazione di crediti e debiti al costo ammortizzato sta mettendo alla prova le imprese che adottano i principi contabili nazionali (con l’eccezione delle micro imprese)
Autore: Gavelli Giorgio Fonte: Il Sole 24 Ore del 07/08/2017Recensione di Roberto Castegnaro
Pagina dedicata alle problematiche relative ai prestiti infragruppo
Autore: Gavelli Giorgio Fonte: Il Sole 24 Ore del 06/11/2017Recensione di Roberto Castegnaro
Mancano REGOLE FISCALI su come accantonare lo 0,5% sui crediti valutati al costo ammortizzato, criterio di valutazione previsto al comma 1 dell’articolo 2426 del Codice civile con decorrenza dai bilanci 2016.
Autore: Gavelli Giorgio Fonte: Il Sole 24 Ore del 09/12/2017Recensione di Roberto Castegnaro
Il nuovo criterio del costo ammortizzato, utilizzato per la valutazione dei titoli di magazzino, assume rilevanza fiscale solo per i titoli acquisiti a partire dal 2016
Autore: Cipriani Vincenzo Fonte: Agenzia Entrate del 31/01/2018Recensione di Roberto Castegnaro
Contenuto esclusivo per utenti abbonati
Inserto allegato al quotidiano
Autore: Autori Vari Fonte: Il Sole 24 Ore del 07/03/2023Recensione di Roberto Castegnaro