L’assegnazione agevolata dei beni ai soci è una disposizione prevista per legge che ne limita il lasso di tempo in cui può essere effettuata.
Con l’assegnazione agevolata dei beni ai soci, la società, in contropartita alla assegnazione di un bene, procede con la restituzione/distribuzione di:
In pratica anziché distribuire somme di denaro la società, per così dire, distribuisce beni e in contropartita riduce il capitale e/o le riserve.
Perché l’operazione sia possibile deve esistere un patrimonio netto (capitale e riserve) almeno pari al valore contabile dei beni assegnati.
All’assenza di questa condizione, si può ovviare attribuendo non solo beni ma anche debiti (accollo), ad esempio assegnando anche il mutuo che grava sugli immobile assegnato.
Oppure si devono valutare le alternative della cessione agevolata o della trasformazione in società semplice.
Riferimenti di prassi:
Le linee guida da seguire per l’applicazione all’operazione del prelievo sul valore aggiunto e del registro Si applicano le regole ordinarie: l’imposta è dovuta solo per gli immobili merce
Autore: Tosoni Gian Paolo Fonte: Il Sole 24 Ore del 30/10/2015 pag. 50Recensione di Roberto Castegnaro
L'assegnazione delle azioni proprie ai soci produce, si ritiene, gli stessi effetti di un aumento gratuito di capitale. Quindi non configura una distribuzione di dividendi in natura e non c'è plusval
Autore: Vedi Articolo Fonte: Il Sole 24 Ore del 28/05/2013Recensione di Roberto Castegnaro
Il valore della quota del socio receduto è formato da due componenti, la quota di patrimonio netto e la "differenza da recesso".
Autore: Dezzani Flavio Fonte: Il Fisco nr. 20 del 19/05/2008 pag. 20Recensione di Roberto Castegnaro