Cessioni, vale il passivo «inerente»
Recensione di Roberto Castegnaro Pubblicata il 12/01/2018
Autore: Busani Angelo Fonte: Il Sole 24 Ore del 12/01/2018
Nel calcolo del valore imponibile della cessione d’azienda, ai fini del registro, il valore dell’attivo aziendale è ridotto in misura pari al valore delle passività che il cessionario si accolla, ma solo se si tratta di passività “inerenti” all’azienda ceduta.
Che le passività, debbano essere anche “inerenti” (lo si afferma, ad esempio, nelle sentenze di Cassazione 11167/2013, 10218/2016, 2048/2017) è concetto così scontato che la legge nemmeno ne accenna, evidentemente presupponendolo. Deve però anche essere ovvio che la passività accollata (definendola come una passività “aziendale”) al cessionario dell’azienda si deve presumere, fino a prova contraria (prova che è a carico dell’amministrazione, la quale intenda disconoscerla, al fine di incrementare, corrispondentemente, l’imponibile: in tal senso la sentenza di Cassazione 10218/2016), afferente all’azienda ceduta.
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