Crediti di imposta Industria 4.0, spunta l’ipotesi della cedibilità
Recensione di Roberto Castegnaro Pubblicata il 20/12/2020
Autore: Fotina Carmine Fonte: Il Sole 24 Ore del 20/12/2020
Modifiche in ballo sul bonus 4.0 - Beffa per le Pmi: per la compensazione in un’unica quota valgono i ricavi 2019
Tra gli emendamenti previsti alla legge di bilancio:
la cedibilità a terzi dei crediti di imposta del piano Transizione 4.0. Solo PMI.
Per i soggetti con ricavi o compensi inferiori a 5 milioni il Ddl di bilancio prevede la possibilità di utilizzare il credito in compensazione in un’unica quota annuale concentrando al massimo il vantaggio. L’emendamento presentato, però, sancisce che fa fede il “giro d’affari” del 2019 e non quello del 2020 col rischio di rivelarsi un boomerang per chi non ha capienza.
maggiorazione del credito di imposta ex “superammortamento” riservata a sistemi funzionali allo “smart working”. Il disegno di legge in discussione prevede un beneficio del 15%, l’emendamento cambia l’oggetto dell’agevolazione, non più hardware «dispositivi tecnologici» ma «software, sistemi, piattaforme e applicazioni destinati dall’impresa alla realizzazione di forme di lavoro agile» con il credito del 20% previsto per i beni immateriali 4.0.
4.0 formazione
Le spese ammissibili sono oggi limitate a quelle relative al costo aziendale del personale dipendente per il periodo in cui è occupato in formazione, dal 2021 saranno incluse:
- le spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione;
- i costi connessi quali le spese di viaggio, i materiali e le forniture, l'ammortamento degli strumenti e delle attrezzature per la quota da riferire al loro uso esclusivo per il progetto di formazione;
- i costi dei servizi di consulenza legati al progetto;
- le spese di personale relative ai partecipanti alla formazione e le spese generali indirette (spese amministrative, locazione ad esempio) per le ore durante le quali i partecipanti hanno seguito la formazione.
Indietro