Il versamento Iva omesso non aumenta il credito
Recensione di Roberto Castegnaro Pubblicata il 24/03/2019
Autore: Morina Tonino Fonte: Il Sole 24 Ore del 23/03/2019
Dichiarazione IVA 2019 relativa all'anno 2018. Interessanti indicazioni nei casi di omessi versamenti periodici Iva e successivi crediti.
Il problema dei mancati versamenti periodici (già evidenziato) dei quali non bisogna tener conto in dichiarazione ai fini della determinazione del credito.
Le nuove modalità di compilazione intendono evitare che dalla dichiarazione annuale emerga un saldo a credito “gonfiato” da versamenti Iva omessi.
Si distinguono due ipotesi:
1) In caso di versamento omesso che viene eseguito dopo il 30 aprile 2019 spontaneamente, senza avere ricevuto la comunicazione del Fisco degli esiti del controllo, per recuperare subito il credito si dovrà presentare una dichiarazione integrativa di quella prodotta entro il 30 aprile.
2) In caso di versamento effettuato a seguito del ricevimento della comunicazione degli esiti del controllo automatizzato, l'ammontare versato dovrà essere indicato in un apposito rigo della futura dichiarazione Iva relativa al 2019 (modello Iva 2020).
Il credito che ne deriva sarà considerato come un credito Iva maturato nel corso dell'anno 2019, confluirà nel quadro VX e potrà essere utilizzato con le regole ordinarie.
Quindi il credito derivante dai versamenti “omessi”, quando saranno eseguiti i pagamenti, anche se a distanza di diversi anni, si potrà recuperare, senza necessità di presentare una dichiarazione integrativa.
Il relativo importo sarà indicato in uno rigo ad hoc che sarà previsto nei modelli delle prossime dichiarazioni annuali Iva.
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