L’esterometro non rinuncia alla raccolta dati a tappeto

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  Recensione di Roberto Castegnaro     Pubblicata il 04/05/2020

Autore: Giuliani Giampaolo Fonte: Il Sole 24 Ore del 04/05/2020


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Le conseguenze della risposta 91 con cui le Entrate confermano la linea dura


Con l’interpello 91/2020, l’agenzia delle Entrate ritorna su un tema esterometro confermando la posizione assunta prima in modo più sfumato con l’interpello 85/2019, confermato con la circolare 14/2019.

L'Agenzia insiste nel sostenere che la compilazione dell’esterometro, a differenza del precedente “spesometro”, non riguarda solo le operazioni rilevanti ai fini IVA, ma tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi verso e da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato.

Applicando questa interpretazione si è costretti a inserire nell’esterometro operazioni del tutto insignificanti e prive di un valore minimo, dovranno essere indicate solo le fatture ricevute dall’estero per le commissioni sull’uso del Pos, le spese sostenute in ristoranti e alberghi all’estero, l’acquisto di carburante, la semplice consumazione di pochi euro presso un bar.

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