OPERAZIONI IN VALUTA RISVOLTI FISCALI
Recensione di Roberto Castegnaro Pubblicata il 08/06/2019
Autore: Testo di Legge Circ. Risoluzione Fonte: Agenzia Entrate del 08/06/2019
Acquisizioni monetarie, titoli azionari, incasso di dividendi, smobilizzo di titoli e valutazioni di fine esercizio
L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 57/E del 6 giugno 2019 fornisce delle soluzioni interpretative sul trattamento fiscale delle operazioni in valuta estera.
Acquisto di valuta estera
La risoluzione precisa che in caso di acquisto di valuta estera, previa apertura del conto corrente espresso in valuta e contestuale prelievo dal conto in euro, il costo fiscalmente riconosciuto della valuta estera corrisponde alla conversione in euro al cambio del giorno (o del giorno antecedente più prossimo e, in mancanza, secondo il cambio del mese in cui è stata sostenuta) in cui l’operazione di acquisto è effettuata (articoli 9 e 110 del Tuir).
Se l’istituto di credito applica un tasso di cambio diverso da quello ufficiale, è possibile l’applicabilità di un tasso di cambio alternativo, purché fornito da operatori internazionali indipendenti (articolo 110, comma 9 del Tuir).
Acquisto di azioni in valuta
Per quanto riguarda l’acquisto di titoli azionari in valuta estera con prelievo dal conto in valuta, l’Agenzia precisa che tale prelievo determina il concorso alla formazione del reddito imponibile di periodo delle differenze di cambio, positive o negative, maturate fino a tale momento, essendo realizzato il differenziale di valore maturato dalla valuta estera, tra la sua data di acquisto e quella di utilizzo per l’acquisizione dei titoli.
Di conseguenza, il costo fiscalmente riconosciuto in valuta estera dei titoli acquistati corrisponderà al costo di acquisizione, valutato secondo il cambio del giorno di acquisto, o del giorno antecedente più prossimo e, in mancanza, secondo il cambio del mese in cui è stato sostenuto, (articoli 9 e 110 del Tuir).
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