CRIPTOVALUTE La classificazione in bilancio dipende dalle finalità

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  Recensione di Roberto Castegnaro     Pubblicata il 04/10/2018

Autore: Vedi Articolo Fonte: Il Sole 24 Ore del 04/10/2018


Classificazione:

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L’impiego a breve termine imporrebbe il fair value ma mancano conferme


Con la risposta 14 del 28 settembre, l’agenzia delle Entrate ha quanot già detto nella risoluzione 72/2016 sul trattamento fiscale da riservare alle cripto-valute detenute da soggetti passivi Ires.

Secondo l'agenzia, le criptovalute detenute a fine esercizio devono essere valutate (in quanto assimilate a valute estere) in base al cambio in vigore alla data di chiusura dell’esercizio e che tale valutazione assume rilevanza ai fini fiscali secondo l’articolo 9 del Tuir.

La valorizzazione al fair value (con conseguente rilevanza fiscale al termine dell’esercizio di plus/minusvalori che non siano stati realizzati) parrebbe però logica nelle sole ipotesi in cui sia ravvisabile la volontà, da parte della società, di detenere criptovalute con finalità speculativa o comunque in via occasionale.

Se però la detenzione delle criptovalute è collegata a un interesse strategico di investire in progetti innovativi collegati alla tecnologia blockchain, l'acquisto risulterebbe un investimento di medio/lungo periodo con conseguente valorizzazione secondo i criteri propri degli investimenti immobilizzati, dunque al minore fra il costo di acquisto e il valore di presumibile realizzo.

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