DEPOSITO IVA E FATTURA ELETTRONICA
Recensione di Roberto Castegnaro Pubblicata il 10/12/2018
Autore: Castegnaro Roberto Fonte: Interfile Fiscale del 10/12/2018
Adempimenti conseguenti all'estrazione dal deposito fiscale
Quando per l'utilizzo in Italia si estrae un bene dal deposito IVA , l’Iva va assolta:
- con versamento diretto l’Iva con F24 se l'introduzione nel deposito è avvenuta a seguito di un acquisto interno (ris. 55/2017);
- con inversione contabile, se è stato introdotto un bene in libera pratica (importato) o relativo a un acquisto intracomunitario.
Se i beni nel deposito sono di proprietà di un non residente, chi acquista non riceve fattura elettronica dovrebbe quindi procedere normalmente con l'integrazione della fattura cartacea (vedi anche circ. 12/2015).
Se i beni nel deposito sono di proprietà di un soggetto residente, chi li acquista riceverà una fattura elettronica eventualmente da integrare con la procedura di autofattura sostitutiva del reverse charge.
Se chi li estrae è lo stesso proprietario dei beni si ritiene debba emettere autofattura elettronica.
Aggiornamento: Sull'argomento è giunto questo chiarimento incontro AE CNDCEC del 15.1.2019.
2.16. Si chiede il corretto comportamento da adottare in caso di estrazione di beni da un deposito Iva per beni di origine intracomunitaria ed extracomunitaria soggetti al meccanismo dell’inversione contabile. L’integrazione/autofattura deve transitare dallo SdI?
R. Si, il documento che verrà prodotto al momento dell’estrazione dei beni dal deposito dovrà essere trasmesso come FE (tipo documento TD1) al SdI e contenere i dati identificativi dell’operatore residente o stabilito che ha effettuato l’estrazione sia nella sezione del cedente/prestatore che in quella del cessionario/committente.
Si ricorda che la FE per l’estrazione della merce dal deposito IVA concorre alla liquidazione periodica dell’IVA.
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