Dichiarazioni dei tributi locali: sì al ravvedimento oltre i 90 giorni

Uno dei principi cardine dell’ordinamento tributario, espressamente affermato anche dallo statuto dei diritti del contribuente, è quello conosciuto come “tutela dell’affidamento e della buona fede”.

Con il “ravvedimento” (art. 13 del D.lgs n. 472 del 1997) è possibile regolarizzare omessi o insufficienti versamenti e altre irregolarità fiscali, beneficiando della riduzione delle sanzioni.

La dichiarazione integrativa e normata dall'art. 2 c. 8 del DPR 322/98 e dall'art. 13 del D.Lgs. 472/97.

E' possibile compilare una dichiarazione "correttiva" o "integrativa" della precedente, se si accorge di aver commesso degli errori nella compilazione del documento già inviato e accettato dall'Amministrazione Finanziaria.

La nuova dichiarazione è:

• correttiva se non sono scaduti i termini ordinari di presentazione;
• integrativa se i termini di presentazione sono scaduti.

Uno dei principi cardine dell’ordinamento tributario, espressamente affermato anche dallo statuto dei diritti del contribuente, è quello conosciuto come “tutela dell’affidamento e della buona fede”.

Con il “ravvedimento” (art. 13 del D.lgs n. 472 del 1997) è possibile regolarizzare omessi o insufficienti versamenti e altre irregolarità fiscali, beneficiando della riduzione delle sanzioni.

La dichiarazione si considera tardiva se presentata entro 90 giorni dalla scadenza.

Superato questo termine, la dichiarazione si considererà omessa e la violazione non potrà più essere regolarizzata con pesanti sanzioni. (art. 2, c. 7, del DPR. 322/1998).