Modelli «231» con autoriciclaggio
[Interessante]
Recensione di Roberto Castegnaro Pubblicata il 21/01/2015
Autore: Vedi Articolo Fonte: Il Sole 24 Ore del 21/01/2015 pag. 41
Classificazione:
Responsabilità d’impresa. Gli effetti del delitto introdotto da gennaio: con la revisione la valutazione del rischio Occorre subito l’aggiornamento, soprattutto in caso di reati tributari pregressi
L’introduzione nel nostro ordinamento giuridico, dal 1° gennaio 2015, del nuovo reato di autoriciclaggio (legge 186/2014 )impone alle società di adeguare i propri modelli organizzativi. Questa nuova fattispecie di reato, infatti, è stata inclusa nel cosiddetto “catalogo” dei reati previsti dal Dlgs 231/2001, determinando così una possibile responsabilità amministrativa in capo all’ente che lo commette.
Pertanto, in caso di reati tributari eventualmente consumati dalla società, o dall’ente in genere, è molto probabile incorrere anche nel nuovo delitto di autoriciclaggio qualora, ad esempio, i proventi derivanti dall’evasione fiscale (o il risparmio di imposta generato da dichiarazioni infedeli) siano impiegati in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative.
Pertanto, in caso di reati tributari eventualmente consumati dalla società, o dall’ente in genere, è molto probabile incorrere anche nel nuovo delitto di autoriciclaggio qualora, ad esempio, i proventi derivanti dall’evasione fiscale (o il risparmio di imposta generato da dichiarazioni infedeli) siano impiegati in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative.
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