Nel reverse charge le opere murarie di ampliamento
Recensione di Roberto Castegnaro Pubblicata il 14/03/2016
Autore: Tosoni Gian Paolo Fonte: Il Sole 24 Ore del 11/03/2016 pag. 43
Le prestazioni edili riguardanti l’ampliamento di edifici rientrano nel reverse charge, question time in commissione Finanze alla Camera.
La questione proposta riguardava l’effettuazione di opere murarie nell’ambito di un ampliamento dell’edificio. Tale attività rientrerebbe secondo gli interpellanti nel codice di attività 43.39.01 «Attività non specializzate di lavori edili» nella quale sono classificati anche «Altri lavori di costruzione e istallazione non classificati altrove». Tale codice di attività sarebbe da tenere distinto dai codici 41.2 «Costruzione di edifici residenziali e non residenziali» che riguarda invece la costruzione completa di edifici eseguiti per conto proprio o per conto terzi.
Interviene l’Agenzia ribadendo che tale fattispecie rientra nella nozione di completamento degli edifici che rappresenta una nuova ipotesi di applicazione della inversione contabile con effetto dal 1° gennaio 2015.
Secondo l'ANCE: resta confermato che nell’ipotesi di appalto unico per la realizzazione di un ampliamento di un fabbricato, siamo in presenza di una parziale costruzione ex novo, che, come tale, non è soggetta ad inversione contabile.
Tra l’altro, a livello urbanistico l’ampliamento viene sempre assimilato ad una “nuova costruzione”, a prescindere dalla dimensione quantitativa dell’intervento, ossia dall’esecuzione dei lavori solo sulla porzione dell’edificio oggetto di ampliamento, ovvero su tutto il fabbricato (come avviene, ad esempio, in caso di demolizione e
ricostruzione).
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