SOCIETA' DI COMODO Il Fisco vuol sapere anche che cosa non è stato fatto
[Interessante]
Recensione di Roberto Castegnaro Pubblicata il 25/11/2015
Autore: Deotto Dario Fonte: Il Sole 24 Ore del 25/11/2015 pag. 43
Classificazione:
Con il riordino della disciplina degli interpelli (Dlgs 156/2015), viene ribadito che la società «può interpellare l’amministrazione» secondo le dispo.relative agli interpelli cosiddetti PROBATORI
L’aspetto inquietante è che con la riforma del sistema sanzionatorio (Dlgs 158/2015) viene stabilita la sanzione amministrativa da 2mila a 21mila euro se non si indica nel modello dichiarativo di non avere presentato l’istanza di interpello (o, se presentata, di non avere ricevuto risposta). Si badi bene: la sanzione non viene prevista per la mancata presentazione dell’interpello – che è ed era una facoltà – ma per non avere indicato di non averlo presentato.
È evidente il motivo: l’Agenzia vuole sapere se l’interpello non è stato inoltrato. Oggi, dunque, si deve comunicare all’amministrazione non solo quello che si è fatto, ma anche quello che - legittimamente - non si è fatto, pena l’applicazione di sanzioni, peraltro del tutto sproporzionate.
È evidente il motivo: l’Agenzia vuole sapere se l’interpello non è stato inoltrato. Oggi, dunque, si deve comunicare all’amministrazione non solo quello che si è fatto, ma anche quello che - legittimamente - non si è fatto, pena l’applicazione di sanzioni, peraltro del tutto sproporzionate.
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