Plafond e Dich. D'intento

La dichiarazione d’intento è quel documento con il quale l’esportatore abituale chiede al proprio fornitore di non addebitargli l’IVA in fattura ma di considerare l’operazione “Non Imponibile ai sensi dell’art. 8 lett. c) del DPR. 633/72”.

E' esportatore abituale il soggetto che effettua cessioni all'esportazione e operazioni assimilate e quelle intracomunitarie rappresentino in misura superiore al 10% del volume d'affari dallo stesso realizzato nell'anno solare precedente oppure negli ultimi dodici mesi.

Con provvedimento del 2 dicembre 2016 è stato approvato il nuovo modello di dichiarazione d’intento le relative istruzioni e le specifiche tecniche.

La principale novità del nuovo modello è l’eliminazione della possibilità di riferire la dichiarazione d'intento ad un determinato periodo di tempo.

Questo significa che le nuove dichiarazioni d’intento non potranno far riferimento alle operazioni effettuate in un determinato arco di tempo ad esempio dal 1.1 al 31.12 ma potranno essere emesse con due sole modalità:

  • per la singola operazione;
  • fino al raggiungimento di un determinato importo.

Lo status di esportatore abituale è riservato ai soggetti che effettuano cessioni non imponibili per oltre il 10% del loro volume d’affari dell’anno precedente (plafond annuale) o dei dodici mesi precedenti (plafond mensile).

L’importo delle operazioni non imponibili registrate nel periodo di riferimento, costituisce il cd. plafond ovvero l’importo fino a concorrenza del quale l’esportatore può effettuare acquisti o importazioni senza applicazione dell’IVA.

Sia la qualifica di esportatore abituale sia l’importo del plafond, sono determinati considerando le operazioni registrate nel periodo.

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LETTERE D'INTENTO CAMBIA IL MODELLO

L’intervento, contenuto nel provvedimento direttoriale n. 19388/2015 datato 11 febbraio, preannuncia un’accelerazione nell’estensione della procedura di comunicazione elettronica delle lettere

Autore: Vedi Articolo Fonte: Il Sole 24 Ore del 12/02/2015

Recensione di Roberto Castegnaro


Lettere d’intento cumulative online: tutto pronto anche in DOGANA

I database delle due agenzie fiscali ora DIALOGANO e importare diventa più semplice.

Autore: Vedi Articolo Fonte: Agenzia Entrate del 23/05/2015

Recensione di Roberto Castegnaro


NUOVO MODELLO DI DICHIARAZIONE D'INTENTO

Nuovo modello DA UTILIZZARE per le lettere d’intento relative alle operazioni di acquisto da effettuare a partire dal 1° marzo 2017.

Autore: Testo di Legge Circ. Risoluzione Fonte: Agenzia Entrate del 03/12/2016

Recensione di Roberto Castegnaro



Lettere d’intento, test sugli importi Dal 1° marzo 2017 scattano le nuove regole sulle dichiarazioni degli esportatori

Soppressa dal 1.3.2017 la possibilità di riferire la dichiarazione d’intento agli acquisti da eseguire entro un determinato periodo di tempo.

Autore: Sirri Massimo Fonte: Il Sole 24 Ore del 11/01/2017

Recensione di Roberto Castegnaro


LETTERE D'INTENTO Sanzioni fino al 200% dell’imposta

Per chi fattura senza applicare l’Iva per importi superiori a quelli riportati nella lettera

Autore: Sirri Massimo Fonte: Il Sole 24 Ore del 11/01/2017

Recensione di Roberto Castegnaro


Splafonamento, il ravvedimento può passare dalla liquidazione

Per ravvedere lo splafonamento può essere utilizzata anche la procedura “della liquidazione”, con la quale si evita l'esborso finanziario relativo all'imposta regolarizzata. ris. 16/2017

Autore: Sirri Massimo Fonte: Il Sole 24 Ore del 07/02/2017

Recensione di Roberto Castegnaro


Lettera d’intento senza detrazione

L’esportatore abituale che riceve fattura con Iva nonostante l’invio di dichiarazione di intento non ha diritto a detrazione.

Autore: Miele Luca Fonte: Il Sole 24 Ore del 30/06/2017

Recensione di Roberto Castegnaro


In salvo la lettera d’intento tardiva

L’invio all’Agenzia dei dati oltre i termini è mera violazione formale: non provoca danni all’Erario e non è comparabile all’omissione

Autore: Vedi Articolo Fonte: Il Sole 24 Ore del 31/07/2017

Recensione di Roberto Castegnaro


Il plafond esclude lo split payment

Il principio, che deriva dalla circolare 15/E/2015 dell’agenzia delle Entrate, ha trovato anche la conferma di Assonime

Autore: Santacroce Benedetto Fonte: Il Sole 24 Ore del 04/08/2017

Recensione di Roberto Castegnaro