Estrazione di beni da deposito Iva del rappresentante fiscale senza FE e ESTEROMETRO
Recensione di Roberto Castegnaro Pubblicata il 10/04/2019
Autore: Testo di Legge Circ. Risoluzione Fonte: Agenzia Entrate del 10/04/2019
Rappresentante fiscale in Italia, che opera nell’ambito di un deposito Iva contenente dei beni destinati alla vendita in Italia.
Società inglese, con rappresentante fiscale in Italia, che opera nel nostro Paese nell’ambito di un deposito Iva contenente dei beni destinati alla vendita in Italia.
L’istante, in particolare, chiede se è tenuto a emettere autofatture in formato elettronico, attraverso il Sistema di interscambio (SdI), all’atto di estrazione dei beni dal deposito Iva.
Con la risposta n. 104/2019, si precisa che sono escluse da fatturazione elettronica le operazioni relative a cessioni di beni e prestazioni di servizi che sono effettuate o ricevute da soggetti non residenti o non stabiliti in Italia.
Fattura
Quindi il rappresentante fiscale in Italia di una società estera non è obbligato a emettere la fattura elettronica.
Tuttavia, anche questi soggetti, se effettuano o ricevono operazioni che devono essere documentate con fattura, potranno comunque scegliere, su base volontaria, di farlo con il formato elettronico, tramite il Sistema di Interscambio.
Tale regola vale anche per l’estrazione dei beni originariamente introdotti nel deposito Iva. In conclusione, quindi, il rappresentante fiscale dell’istante potrà procedere all’emissione delle autofatture in esame in modalità analogica o elettronica extra SdI.
Esterometro
L’istante inoltre, con un secondo quesito chiede se è tenuto all’obbligo della comunicazione mensile dei dati delle operazioni transfrontaliere (articolo 1, comma 3-bis Dlgs 127/2015). L’Agenzia chiarisce che tale adempimento riguarda i soggetti residenti o stabiliti nel territorio dello Stato e non anche i soggetti non residenti o privi di stabile organizzazione.
All’obbligo, invece, saranno tenute le loro controparti italiane (soggetti residenti o stabiliti in Italia), le quali potranno evitarlo nell’eventualità che l’operazione sia stata documentata (su base volontaria) per mezzo di una fattura elettronica veicolata tramite SdI.
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