Giro di vite sul credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo

[Interessante]

  Recensione di Roberto Castegnaro     Pubblicata il 27/07/2018

Autore: Reich Emanuale Fonte: Il Sole 24 Ore del 27/07/2018


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Novità normative e prassi 2018 dell’AE e del Mise restringono il credito d’imposta per le attività di R&S e complicano l’operatività delle imprese.


Un cantiere aperto, che costringe le imprese e i loro consulenti a rincorrere ogni novità, con mancanza di certezza, un possibile aggravio di costi di gestione, modifiche ai bilanci per una diversa contabilizzazione del credito d’imposta ed un esborso finanziario, ove il credito ricalcolato sia inferiore a quello originario già utilizzato.

 

Il decreto dignità amplia il concetto di gruppo includendo anche le imprese collegate. Prima della modifica normativa, tali costi erano ammessi, fatto salvo il potere dell’Amministrazione finanziaria di sindacare, secondo i canoni dell’antieconomicità, la congruità dei corrispettivi pattuiti (§ 2.2.4. della circolare n. 5/E del 2016).

Per i beni immateriali si prevede ora che l’utilizzo di tali beni deve avvenire “esclusivamente” nello svolgimento delle attività ammissibili.

Con la risoluzione n. 46/2018, è stato invece introdotto il concetto secondo cui sono esclusi dal beneficio gli investimenti privi del requisito del rischio finanziario, nonché di insuccesso tecnico, che dovrebbero caratterizzare tipicamente gli investimenti in ricerca e sviluppo.

La risoluzione aferma e pare una regola generale che non costituiscano attività di ricerca e sviluppo agevolabili:

  • le attività concernenti lo sviluppo di software applicativi e di sistemi informativi aziendali che utilizzino metodi conosciuti e strumenti software esistenti;
  • l’aggiunta di nuove funzionalità per l’utente a programmi applicativi esistenti;
  • la creazione di siti web o software utilizzando strumenti esistenti;
  • l’utilizzo di metodi standard di criptazione, verifica della sicurezza e test di integrità dei dati;
  • la “customizzazione” di prodotti per un particolare uso.

La circolare n. 10/2018, fornisce chiarimenti sulle operazioni straordinarie.

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