Impresa UE identificata che presta servizi in IT con Reverse charge

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  Recensione di Roberto Castegnaro     Pubblicata il 20/08/2021

Autore: Testo di Legge Circ. Risoluzione Fonte: Agenzia Entrate del 20/08/2021


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L’Iva relativa alle prestazioni di servizi territorialmente rilevanti, svolte da fornitore estero, stabilito in uno Stato Ue e identificato in Italia, nei confronti di un committente italiano, è assolta da quest'ultimo tramite reverse charge.


Risposta n. 549 del 19 agosto 2021

Il committente italiano è tenuto agli obblighi di fatturazione e registrazione, con integrazione della fattura ricevuta e annotazione nei propri registri, anche se il cedente è identificato direttamente nello Stato.

L’Iva relativa alle prestazioni di servizi territorialmente rilevanti, svolte da un fornitore estero, stabilito in uno Stato Ue e identificato in Italia, attinenti a una rete ferroviaria situata nel territorio dello Stato, nei confronti di un committente italiano, è assolta da quest'ultimo tramite il meccanismo del reverse charge.

Indipendentemente dal fatto che il cedente estero sia identificato ai fini Iva in Italia, mediante l'identificazione diretta o la nomina di un rappresentante fiscale, che non fanno venire meno la qualifica di "non residente" del fornitore.

E' il committente italiano che deve adempiere agli obblighi di fatturazione e di registrazione, integrando la fattura ricevuta con l'Iva “italiana”, ai sensi degli articoli 46 e 47 del Dl n. 331/1993, e annotandola nei propri registri acquisti e vendite.

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