Decreto Omnibus proroghe incentivi e novità per più settori

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  Recensione di Roberto Castegnaro     Pubblicata il 02/07/2025

Autore: Vedi Articolo Fonte: Agenzia Entrate del 02/07/2025


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La sugar tax sulle bevande zuccherate, è rinviata al 1° gennaio 2026


Il decreto Omnibus 2025 (Dl n. 95/2025) è in Gazzetta Ufficiale con importanti novità per determinati settori produttivi.

Le misure, finalizzate, tra l’altro, a sostenere l’economia e le infrastrutture, e a implementare le politiche sociali, entrano in vigore da oggi, 1° luglio 2025.

Sul fronte economico, il decreto offre un pacchetto di aiuti concreti: si va dai contributi a fondo perduto agli incentivi per l’autoproduzione di energia rinnovabile, passando per semplificazioni che agevolano l’accesso ai fondi pubblici e varie agevolazioni fiscali.

Inoltre, rinvia di sei mesi l’entrata in vigore della “sugar tax”, ora prevista a partire da gennaio 2026, e rivisita le regole fiscali per la vendita di oggetti d’arte e beni usati, con l’introduzione di aliquote Iva più favorevoli.

Il decreto dedica grande attenzione anche al sociale, rifinanziando servizi di assistenza e cura per le categorie più fragili e promuovendo misure a favore del terzo settore.

E sul piano delle infrastrutture, non mancano interventi mirati: fondi speciali sono destinati ai territori colpiti da eventi sismici, mentre viene autorizzata la realizzazione di opere pubbliche strategiche. L’impianto normativo punta anche a migliorare la mobilità locale e la manutenzione delle strade, soprattutto nelle province e città metropolitane.

Un capitolo fondamentale riguarda il mondo delle cripto-attività. Il decreto rafforza le disposizioni sull’antiriciclaggio e impone agli operatori esteri di criptovalute di stabilire un punto di contatto centrale in Italia.

Infine, introduce misure per valorizzare settori chiave come agricoltura e turismo, riconoscendone l’importanza per la crescita del Paese.

Per il turismo, in particolare, prevede un sostegno diretto al miglioramento delle condizioni abitative dei lavoratori, con investimenti mirati e canoni di affitto calmierati.

Sugar Tax

Proroga della sugar tax sulle bevande zuccherate, rinviata al 1° gennaio 2026, è stabilita dall’articolo 8, che modifica l’articolo 1, comma 676, del Bilancio 2020 (legge n. 160/2019).

Opere d'arte

Le opere d’arte, d’antiquariato e da collezione, è precisato nell’articolo 9, potranno beneficiare dell’Iva ridotta al 5%, purché non vendute sotto il regime speciale del margine

La nuova misura dell’aliquota ridotta (fino adesso pari al 10%) si applica alle importazioni e alle cessioni “interne” ampliando la platea di beneficiari. Inoltre, l’agevolazione non è più limitata ai soli beni ceduti dagli autori delle opere, ovvero dai loro eredi o legatari. Infine, l’aliquota viene estesa a tutti gli acquisti intracomunitari di oggetti d’arte, antiquariato e collezione d’arte come indicato al comma 5 dell’articolo 43 del Dl n. 331/93. La riduzione di aliquota si applica a partire dal 1° luglio 2025, considerando valido il momento della consegna o spedizione del bene, salvo che il pagamento o la fattura avvengano prima.

Cripto attività

Il decreto all’articolo 10 sposta il termine originariamente fissato al 30 giugno 2025 al 30 dicembre 2025 per la presentazione delle istanze di autorizzazione da parte dei soggetti già operativi in Italia nel settore delle cripto-attività. Di conseguenza, il termine entro cui tali soggetti possono continuare a operare in via transitoria senza aver ottenuto l’autorizzazione è prorogato dal 30 dicembre 2025 al 30 giugno 2026. Infine, le società appartenenti a uno stesso gruppo che abbiano presentato istanza di autorizzazione in Italia o in altro Stato membro dell’Unione Europea entro il 30 dicembre 2025, possono continuare a prestare servizi relativi all’uso di valute virtuali o wallet fino al rilascio dell’autorizzazione, ma non oltre la data del 30 giugno 2026.

Antiriciclaggio

L’articolo 11 riguarda le misure urgenti in materia di antiriciclaggio prevede che il Comitato di sicurezza finanziaria (Csf) assuma il ruolo di punto di contatto centrale per rispondere alle richieste di altri Stati o organismi internazionali riguardanti il rischio di abuso per finalità di finanziamento del terrorismo degli enti previsti dall’articolo 4 del Codice del Terzo settore (Dlgs n.117/2017).

Inoltre, il Mef tramite decreto potrà designare “Paesi terzi ad alto rischio” oltre a quelli individuati dall’Unione Europea.

Pagamenti elettronici

Viene modificata la norma relativa ai tempi di accredito dei pagamenti elettronici, all’articolo 12 è sostituito un riferimento generico a strumenti elettronici con un riferimento più preciso alle carte di pagamento e ai soggetti obbligati secondo la legge n. 221/2012 (misure urgenti per a crescita del Paese).

Turismo

Per migliorare le condizioni abitative dei lavoratori del settore turistico-ricettivo (compresi bar e ristoranti), l’articolo 14 del decreto in argomento stanzia risorse significative per il triennio 2025–2027. L’obiettivo è favorire sia la qualità della vita di chi lavora nel comparto, sia effetti positivi sull’occupazione e sull’economia locale. Nello specifico, 44 milioni nel 2025 e 38 milioni per ciascuno degli anni 2026 e 2027 saranno destinati a due tipi di contributi. Uno per la costruzione, riqualificazione e ammodernamento energetico-ambientale degli alloggi destinati ai lavoratori, l’altro per sostenere i costi di locazione, in modo che i dipendenti possano accedere ad abitazioni a canone calmierato (almeno il 30% in meno rispetto al valore medio di mercato).

Le risorse andranno a imprese che gestiscono alloggi, strutture ricettive o esercizi di somministrazione, purché abbiano la piena disponibilità degli immobili.
Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto, il ministro del Turismo definirà: le categorie di beneficiari e le modalità di assegnazione, i criteri per garantire alloggi agevolati per almeno cinque anni, le regole per il controllo, la verifica e l’eventuale revoca dei contributi.

Con lo stesso articolo, infine, sono state anche prorogate alcune scadenze legislative, come quella relativa alle domande di contributo legate al decreto 113/2024, ora posticipata al 15 dicembre 2025. Spostati pure i termini connessi agli interventi previsti dal decreto 152/2021, ora estesi fino al 31 marzo 2026.

Finanziamenti regionali

Il nuovo decreto, all’articolo 15, apporta modifiche all’ultimo Bilancio (legge 207/2024), in particolare su aspetti legati ai finanziamenti regionali.

In particolare, riformula la gestione delle risorse, specificando che il cofinanziamento nazionale sarà sostenuto dal Fondo di Rotazione previsto dalla legge 183/1987, accanto ai bilanci regionali e delle province autonome.
In campo agricolo, il Governo punta a incentivare l'innovazione: sono stati stanziati 47 milioni di euro per il 2025 per promuovere colture più resistenti ai cambiamenti climatici, nuove tecnologie per aumentare produttività e competitività, e la modernizzazione delle imprese. Questi fondi verranno prelevati dal fondo per la gestione delle emergenze.

Inoltre, per aiutare gli operatori della filiera suinicola, penalizzati da restrizioni sulla movimentazione degli animali e la vendita dei prodotti, viene aumentato di 5 milioni di euro il fondo di sostegno corrente per il 2025. Anche in questo caso, il finanziamento sarà coperto da una riduzione del fondo speciale previsto nel bilancio triennale 2025–2027 del Mef, utilizzando risorse precedentemente destinate al ministero dell’Agricoltura.

Intelligenza artificiale

L’articolo 16 interviene sull’Istituto italiano di ricerca dedicato all’intelligenza artificiale, rinominandolo formalmente Istituto italiano di ricerca sull’intelligenza artificiale per l’industria. Questo cambiamento riflette una maggiore attenzione alle applicazioni dell’Ai in ambito produttivo e manifatturiero, nel contesto dell’iniziativa Industria 4.0. L’obiettivo è creare una vera e propria infrastruttura nazionale per la ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, con un forte impatto sull’innovazione industriale. Il nuovo assetto istituzionale prevede l’ingresso tra i fondatori del ministero delle Imprese e del Made in Italy e dell’autorità politica per l’innovazione digitale, accanto ai Ministeri già coinvolti. Vengono ampliati anche gli ambiti di collaborazione, includendo organizzazioni internazionali e l’intera comunità scientifica e industriale, nazionale e oltreconfine, con l’impegno a garantire piena accessibilità alle attività dell’Istituto.
Dal punto di vista operativo è stato eliminato il riferimento al settore dell’automotive, estendendo invece la missione dell’Istituto all’intera industria italiana, e la gestione dei fondi sarà basata su piani economici e scientifici, annuali e triennali. Entro due mesi dall’entrata in vigore del decreto, lo statuto sarà aggiornato per riflettere queste modifiche. Nell’attesa, il consiglio di sorveglianza verrà subito integrato con un membro designato dall’autorità per l’innovazione digitale. Infine, è stato stabilito che l’attuazione di queste misure non comporterà spese aggiuntive per lo Stato.

India

Per favorire gli investimenti e lo sviluppo economico nelle relazioni con l’India, l’articolo 17 amplia l’utilizzo del fondo rotativo per l'internazionalizzazione. Le risorse di questo fondo potranno ora sostenere finanziamenti agevolati alle imprese italiane che vogliono investire stabilmente in India, esportano o si approvvigionano da quel Paese, operano in filiera come fornitori di imprese attive in India. Gli interventi potranno riguardare investimenti produttivi e commerciali, rafforzamento patrimoniale, innovazione tecnologica, digitale, ecologica, e anche la formazione del personale. Le agevolazioni dovranno rispettare la normativa europea sugli aiuti di Stato e saranno regolate da deliberazioni del Comitato agevolazioni, con un limite massimo di 200 milioni di euro da destinare a tali iniziative. Sono inoltre estese le possibilità di accesso a start-up e Pmi innovative, anche al di fuori delle regioni del Sud Italia, coinvolgendo imprese con forti legami operativi o commerciali con l’India. In aggiunta, le imprese che operano in filiere a vocazione esportatrice e che dimostrano di rifornire stabilmente aziende esportatrici, potranno accedere a contributi per progetti legati alla transizione digitale ed ecologica. Infine, la norma stabilisce che anche i crediti all’esportazione, sotto forma di credito fornitore, potranno beneficiare di contributi sugli interessi, inclusi smobilizzi di fatture commerciali a tasso fisso o variabile.

Start up

Il decreto interviene, inoltre, su diverse norme che regolano il sostegno agli investimenti qualificati, soprattutto quelli destinati a start-up e Pmi innovative. In primo luogo, l’articolo 18 chiarisce che quando si parla di “investimenti qualificati”, si intendono anche gli impegni vincolanti, ossia accordi formalizzati per realizzare direttamente o indirettamente questi investimenti, anche se non ancora effettuati. A partire dal 1° gennaio 2025, almeno il 3% del portafoglio degli investimenti dovrà essere destinato a queste imprese innovative, in base al rendiconto dell’anno precedente. Questa soglia, inizialmente prevista dal 2026, sarà obbligatoria dal 2027. Le risorse dei Fondi per il Venture capital (Fvc) dovranno essere investite interamente in ciascuna Pmi beneficiaria, entro la durata del fondo, purché l’impresa rispetti uno dei tre requisiti alternativi previsti dal regolamento UE 651/2014:

  • non ha ancora operato in alcun mercato
  • opera da meno di sette anni dalla prima vendita
  • ha bisogno di un investimento iniziale superiore al 50% del fatturato medio degli ultimi cinque anni.

Aiuti

Infine, col decreto viene aggiornato anche un riferimento normativo del 2018: le condizioni di accesso agli aiuti non saranno più elencate caso per caso, ma saranno ricondotte direttamente ai criteri europei unificati previsti dal regolamento.

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